Un progetto di Drammaturgia Montana partecipata di Sonia Arienta, curato da Gabi Scardi.
Il II Atto di Nidi, nodi. Fluidi si articola in differenti sezioni che prevedono momenti espositivi, la realizzazione di un’opera partecipata al puncetto, pizzo tradizionale della Valsesia, momenti di incontro e confronto in relazione al progetto, la creazione di un canale you tube dedicato.
La durata di questa fase sarà di circa un anno fra 2024 e 2025 e include:
1- l’allestimento, lo scambio a rotazione fra i Comuni partecipanti delle opere realizzate grazie al materiale raccolto durante le residenze artistiche del I Atto (2023-24) attraverso le interviste e i dialoghi con gli abitanti e i villeggianti storici a proposito dei loro rapporti affettivi ed estetici verso i luoghi nei quali abitano, o trascorrono le loro vacanze.
I dati della maggior parte delle domande, trasformati nella fase precedente in opere multidisciplinari (fotografie, disegni, installazioni, testi: sei versioni per ciascuno dei seguenti Nidi I, Nidi II, Bacheca pubblica, Appunti per un polittico, Rivelazioni nascoste, Pensatoio geografico) saranno esportati all’esterno di ciascun Comune. In sostanza, verranno scambiati con gli altri partecipanti, in una specie di “tournée”, per essere mostrati a rotazione (in senso antiorario partendo da Nord, ovvero da Alto Sermenza). In sostanza, ciascun paese dopo aver esposto nel I Atto le opere realizzate grazie ai propri abitanti, nel II Atto, ospiterà quelli provenienti dagli altri Comuni impegnati nel progetto.
Gli abitanti possono vedere come hanno reagito i cittadini degli altri paesi. Le serie di lavori ruoteranno dopo un periodo di stazionamento di venti giorni circa e un periodo di allestimento di dodici giorni, con le relative inaugurazioni che diventeranno un momento di incontro fra gli abitanti dei diversi Comuni. I rappresentanti delle istituzioni locali e privati cittadini saranno invitati a “girare” nelle diverse sedi, come già avvenuto nel I Atto.
Ogni inaugurazione prevede la presentazione dell’artista e della curatrice con percorso guidato, inviti e presenza rappresentanti enti del territorio, popolazione locale per momento di scambio e socializzazione (con momento conviviale specificamente creato per creare occasioni di incontro ai rappresentanti delle diverse comunità e rinforzare la creazione della rete fra i Comuni).
Tutte le opere sono realizzate in materiali semplici, facilmente reperibili e trasportabili, o con materiali ispirati dal luogo e rielaborati.
Grazie alle nuove conoscenze acquisite sia riguardo la vita quotidiana, sia i rapporti degli abitanti con l’ambiente naturale, sia rispetto al territorio stesso, saranno create sei opere site specific. Queste opere saranno integrate a livello espositivo con quelle descritte al punto precedente, nel medesimo percorso a rotazione. Anche in questo caso sono realizzate in materiali facilmente reperibili e trasportabili, o con materiali ispirati a elementi del luogo.
3 – L’ideazione, l’organizzazione e la realizzazione di un’opera partecipata al puncetto, pizzo tradizionale locale, forte elemento identitario per gli abitanti dal punto di vista storico. L’opera è realizzata da giovani e anziane dei differenti comuni dell’alta Valsesia aderenti al progetto e anche da alcune persone della bassa valle per unire idealmente i due luoghi, come unico percorso, guidate dalla drammaturga che organizza una serie di workshop gratuiti per mostrare in diretta la realizzazione dell’opera nel suo divenire, prima di esporla finita, sia in alta valle.
Sul piano metaforico, la modalità stessa con cui si crea questo pizzo, evoca la costruzione di una narrazione, di un discorso complessi, fatti di nodi, legami e al contempo di creatività e di collaborazione fra le persone (fra gli abitanti dei diversi Comuni, della valle e la drammaturga stessa).
La progettazione è a cura della drammaturga che ha scelto di utilizzare la figura del “ragno” e che aiuterà ad assemblare i “pezzi”, la realizzazione degli elementi verrà affidata alle persone che hanno la necessaria competenza e abilità, l’idea è quella di creare un momento di condivisione e partecipazione aperta e gratuita a chi è interessato a questa lavorazione.
Ogni comune partecipa alla realizzazione dei singoli componenti di puncetto, così da formare alla fine un manufatto comprendente i diversi comuni partecipanti come in una sorta di “puzzle pubblico”.
4 -Ideazione, progettazione, creazione, monitoraggio della realizzazione e allestimento del Parco sensoriale “In natura” presso Alpe Campo Rimasco (Comune di Alto Sermenza) con una serie di opere interattive inerenti la sollecitazione del pubblico di visitatori di tutte le età a confrontarsi con il punto di vista degli animali nel loro territorio e con la neve, elemento sensibile e fragile, destinato forse ad estinguersi, elemento a “rischio” di estinzione e da “proteggere” che evoca un senso di perdita, rimpianto, malinconia a causa della sua precarietà a causa del cambiamento climatico. Al contempo elemento da ricordare, archiviare per tramandare la sua presenza nel tempo in vista del suo progressivo diradarsi in conseguenza al riscaldamento globale e alla siccità del Nord Ovest italiano. In Natura è collocato all’Alpe Campo Rimasco come punto strategico di passaggio e comunicazione, grazie all’ottimo flusso di visitatori, come centro sperimentale d’accoglienza e in futuro sede di esposizioni artistiche multidisciplinari in quota, ma facilmente raggiungibile sia a piedi sia in seggiovia, in momenti diversi dell’anno.