Sonia Arienta PhD, autrice teatrale di ricerca, si occupa di drammaturgia visiva e testuale, di drammaturgia degli spazi, è regista-scenografa, ricercatrice indipendente associée al Lab. Litt&Art, centre Charnière Université Grenoble-Alpes.
In particolare la sua ricerca artistica e i suoi studi riguardano forme di censura latenti e di manipolazione, gli atti “persuasivi” occulti da parte dell’establishment, i rapporti di potere. Verifica i messaggi inviati sul piano sociologico e culturale, compie operazioni di pulizia ermeneutica attraverso un’analisi condotta attraverso il supporto teorico e metodologico degli Studi sul Discorso (CDA) e più di recente della logica informale. Usa linguaggi diversi, a seconda del tipo di ricerca e soggetto scelto, lavora quindi indifferentemente con testi, installazioni, disegni, foto, video.
Ha pubblicato finora quattro libri: “Qui m’ascolta o m’uccidi” La rappresentazione della persuasione da Mozart a Puccini, LIM 2020, Urli, mormorii, silenzi. Sociologia della voce nel teatro musicale e nel romanzo dell’Ottocento, Carocci 2015, Opera. Paesaggi visivi, sonori, abitati nel melodramma dell’Ottocento, LIM 2011, Don Giovanni. Le manipolazioni di un testo nell’Europa della Restaurazione, RICORDI-LIM, 2004, articoli scientifici (Studi Verdiani, “Musica/Realtà”) e saggi collettivi. Ha collaborato con saggi ai programmi di sala del Teatro Regio di Torino, del Teatro Alla Scala di Milano, del Carlo Felice di Genova, della Fondazione Donizetti di Bergamo e dell’Istituto di Studi Verdiani e ha tenute conferenze per diverse istituzioni culturali (fra le quali: Università degli Studi di Milano, Accademia di Brera, Université Grenoble-Alpes, Università di Pavia-Distaccamento di Cremona, Istituto di fonologia di Lugano, Accademia Rossiniana, Pesaro, Fondazione Rossini, Pesaro, Museo del Risorgimento di Milano, Museo del Risorgimento di Torino). Ha collaborato con RSI (“Il ridotto dell’opera” e speciali) ed è stata più volte ospita di RadioTre (“Radiotresuite”, “Momus”, “Qui comincia l’avventura”).
Come drammaturga ha debuttato nel 2004 con Strade/Corridoi al Teatro Stabile di Genova. Seguito da Khore, la luna di miele di Arianna, Teatro Greco, Milano. Nel 2005 ha fondato e presiede l’Associazione Culturale Due Punti Aperte Virgolette con la quale ha realizzato interventi di drammaturgia urbana per il Comune e la Provincia di Milano e per il Comune di Verbania (Codex, OsservAzioni, Arthena Festival, Camere d’acqua).
Nel 2005 è stata fra i finalisti del Premio Riccione per il Teatro con “Pareti domestiche (free climbing)“. Si occupa di progetti sperimentali, lungo i confini fra arti visive e performative, visibili anche sul sito “Drammaturgie Urbane“, nel quale cura un blog sul quale pubblica interventi di ospiti e progetti propri. “Cani di quartiere” è apparso sul N° X della rivista Animot, curata da Gabi Scardi.
Artista residente presso Archivio-Viafarini 2022 e 2023 (artista ospite invitata) rispettivamente con i progetti “Attraversamenti a tempo determinato (ma ignoto ai più)” e “Atti di fede (ovvero gli Esercizi di Ignazio”-tragicommedia multimediali in più atti, June Fellow presso NAHR (2022), presidente Gabi Scardi con il progetto “Vuoti d’erba” – percorso drammatico in quattro Atti/Azioni. Nel 2023 è fra i dieci artisti selezionati per il Gran Premio di pittura della città di Lissone, organizzato da Francesca Guerisoli, nella sezione curata da Gabi Scardi.
Scrive per il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto il testo Gli occhi di Ipazia, opera contemporanea in prima assoluta del M° Giacomo Manzoni (2023).
Nel 2023 inaugura il progetto di drammaturgia montana partecipata Nidi, nodi. Fluidi per sei piccoli Comuni dell’Alta Valsesia (Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella, Rossa), curato da Gabi Scardi, coordinato da Unione Montana Valsesia, con il contributo dei sei Comuni e di Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.
Come regista e scenografa ha curato spettacoli realizzati per il Teatro Regio di Torino, Lugano Festival Martha Argerich Project, Teatro Donizetti, AsLiCo, Teatro Campoamor (Oviedo), nella prima fase della sua carriera è stata regista assistente nei principali teatri (Rossini Opera Festival, Covent Garden, La Scala, Arena di Verona, Teatro Bellini Catania, Torre del Lago, Macerata Opera, Piccolo Teatro di Milano).
Dottore di ricerca (Ph.D, dir. di tesi Lise Dumasy) in “Arts du spectacle” presso l’Università di Grenoble-Alpes (Litt&Art), ha una laurea (vecchio ordinamento) in Lettere con specializzazione in Discipline Musicologiche conseguita all’Università degli Studi di Milano (con il Prof. Francesco Degrada) e un Diploma in Scenografia ottenuto all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, dove ha studiato con Jole De Sanna, Roberto Sanesi, Luigi Pestalozza.
E’ docente AFAM presso la Scuola Civica di Musica “Claudio Abbado” di Milano