Un progetto di Drammaturgia Montana partecipata di Sonia Arienta, curato da Gabi Scardi
Le fasi del progetto
“Nidi, Nodi. Fluidi” è un progetto di drammaturgia montana partecipata creato da Sonia Arienta per i Comuni di Alto Sermenza, Carcoforo, Civiasco, Rassa, Rimella, Rossa, situati nelle valli laterali dell’Alta Valsesia, con la coordinazione indispensabile di Unione Montana dei Comuni della Valsesia, in particolare dell’Assessorato alla Cultura e la curatela di Gabi Scardi.
Nostri partner sono ATL Monterosa, il Museo di Archeologia e Paleontologia Carlo Conti e il Centro Studi e Documentazione Giovanni Turcotti, entrambi di Borgosesia, il Liceo Artistico Carlo D’Adda, l’Associazione Spazi Comuni di Varallo, l’Ente Nazionale Parco Alta Valsesia.
I sei Comuni protagonisti sono in apparenza “zone marginali”, più o meno distanti dalla direttrice principale della valle che collega la pianura novarese ad Alagna.
In realtà, se spostiamo il punto di vista, evitiamo di ragionare in funzione dell’automobile e pensiamo, invece, alle tradizioni culturali antichissime di questi luoghi e ai loro sentieri, storici nella maggior parte dei casi, si scopre che questi Comuni sono in una posizione nodale di passaggio verso contesti geografici confinanti (il lago d’Orta, la Valdaosta, le valli ossolane). Sono uno dei motivi che hanno determinato la loro scelta!
Nella costruzione di Nidi, nodi. Fluidi sono utilizzati tre elementi drammaturgici fondamentali – lo spazio, i personaggi, la trama-intreccio – applicati al paesaggio e alla vita quotidiana. Questa scelta si riflette nella suddivisione in tre fasi nelle quali si articola il progetto si articola.
Il termine “drammaturgia” in questo caso è utilizzato in senso molto ampio, come momento di scrittura collettiva, realizzata con il ricorso a tecniche e linguaggi misti: parole, gesti, immagini, dialoghi, installazioni interattive, manufatti.
Il lavoro partecipato e la rielaborazione dell’immaginario delle persone, lo scambio e le relazioni umane che si creano sono gli elementi portanti di questo lavoro.
La considerazione del punto di vista dei singoli abitanti confluisce in un progetto dove all’autrice piacerebbe emergesse la visione collettiva di una comunità, in relazione al luogo in cui trascorre la vita, o parti più o meno lunghe della medesima. Una raccolta di testimonianze da condividere sia con i residenti, sia con i villeggianti, o con visitatori occasionali.
L’idea centrale all’origine di questa operazione drammaturgica è lavorare in un contesto geografico apparentemente remoto, ma con tradizioni culturali e artistiche molto forti ed antiche, ingiustamente “dimenticato” e tagliato fuori dai principali assi viari.
Ciò anche a causa della soppressione di mezzi di trasporto pubblico storici, in particolare della linea ferroviaria Novara-Varallo, una delle prime ad essere realizzate in Piemonte.
Attraverso questo progetto l’autrice desidera riflettere e far riflettere sul legame con i luoghi, il territorio, da un punto di vista affettivo, estetico, ambientale, climatico percepito dall’interno (ovvero dagli abitanti), e dall’esterno (vale a dire dai visitatori occasionali, o meno del territorio).
Grazie all’interazione fra gli abitanti e la drammaturga in una serie di interviste informali, senza telecamere, nel rispetto assoluto della privacy e dell’anonimato, sarà raccolto il materiale necessario per creare opere di diversa tipologia (foto, installazioni audio, manufatti, testi), a partire dall’immaginario individuale e al contempo dell’intera comunità.
Il risultato finale sarà la restituzione ai residenti e ai visitatori delle loro testimonianze, raccolte, rielaborate e organizzate in percorsi espositivi interattivi, site specific, realizzati con tecniche e linguaggi differenti (foto, disegni, installazioni, testi).
Sono previsti inoltre incontri pubblici, tavole rotonde (con studiosi di discipline diverse, antropologi, sociologi, artisti, storici dell’arte contemporanea) da realizzare sia nei Comuni coinvolti (in luoghi al chiuso e all’aperto), sia in altri della valle (Museo di Paleontologia Conti e Centro Studi e Documentazione Giovanni Turcotti a Borgosesia).
NIDI, NODI. FLUIDI- PRIMO ATTO – 2023
Il PRIMO ATTO del progetto è uno “studio” preliminare dello spazio, inteso sia come paesaggio, con il suo valore affettivo (nonché estetico, ambientale, climatico), sia come luogo domestico, familiare.
L’idea è scoprire come gli abitanti vedono e percepiscono il territorio in cui abitano, sia rispetto agli spazi pubblici, sia a quelli privati, sia a quelli naturali; quali sono gli elementi del paesaggio significativi per loro; quali differenze emergono fra i diversi Comuni rispetto ad alcuni punti-chiave.
Questa prima fase – basata sul dialogo e sul confronto fra le persone che abitano per tutto l’anno, o per periodi più brevi o brevissimi questi luoghi e la drammaturga – è una premessa necessaria perché le informazioni raccolte costituiscono il punto di partenza dell’opera, ciò che la renderà possibile e unica.
Gli incontri avverranno durante la residenza artistica in ciascuno dei sei Comuni coinvolti. Durante i venti giorni circa di permanenza nei diversi luoghi, l’autrice parlerà con gli abitanti, presentata da persone del luogo, che faciliteranno gli incontri, o attraverso incontri casuali nei luoghi di passaggio del paese e rivolgerà alcune domande, uguali per tutti.
Le informazioni acquisite durante i dialoghi rendono possibile la creazione di opere da collocare in alcuni punti chiave di ciascun Comune. In tal modo si organizza un percorso espositivo affidato a installazioni interattive con le quali si relazionano abitanti e visitatori esterni.
Da questo punto di vista emergeranno rapporti differenti in relazione alla distanza-lontananza con il territorio: coloro che provengono dagli altri comuni partner, dai comuni limitrofi, dai comuni sulla direttrice principale, dalla bassa valle, visitatori fuori zona, turisti esteri.
Dietro le quinte del progetto:
Nidi, nodi. Fluidi inizia con una permanenza di circa venti giorni in ognuno dei Comuni aderenti all’iniziativa da parte della drammaturga Sonia Arienta.
In un incontro collettivo preliminare con gli abitanti di ciascun Comune, in una sede pubblica, dopo aver presentato l’intero progetto e le sue finalità, seguono momenti più raccolti di confronto con i residenti, durante i quali ciascuno riceverà una scheda da compilare.
Le persone sceglieranno se la completeranno insieme all’autrice o a casa da soli in privato per consegnarla a lei in seguito, prima del termine della residenza. La partecipazione avverrà in modo del tutto spontaneo, amichevole, sincero e giocoso.
L’essenza del lavoro risiede nella possibilità di dialogo con la popolazione di ogni fascia d’età rispetto al territorio in cui vive, affinché chi lo desidera possa dare il suo contributo, il suo punto di vista e aiuti a ricostruire una visione collettiva e al contempo personale del luogo.
I dati raccolti costituiscono il punto di partenza per creare le opere che comporranno il percorso espositivo composto da fotografie, disegni, installazioni interattive. I visitatori saranno attivamente coinvolti nella “scoperta”, o nella riscoperta di nuovi punti di vista dai quali osservare luoghi abituali, o che visitano per la prima volta.
Calendario percorsi espositivi:
Alto Sermenza: dal 1 luglio al 30 settembre
Rassa: dal 1° agosto al 30 settembre
Carcoforo: dal 7 dicembre al 29 febbraio
Civiasco: dal 7 dicembre al 29 febbraio
Rossa: dal 26 maggio al 26 giugno 2024
Rimella: dal 25 maggio al 26 giugno 2024
I visitatori possono visitare liberamente il percorso espositivo, le iniziative sono gratuite. Non occorre prenotazione.
Sui siti istituzionali dei Comuni e di Unione Montane trovate i dettagli riferiti a ciascun Comune coinvolto:
Unione Montana dei Comuni della Valsesia
Sul sito di Sonia Arienta trovate notizie riguardanti l’autrice e il progetto “Nidi, nodi. Fluidi”.